Cosa si può fare per prevenire l’Aids

Innanzitutto una premessa: a differenza di quanto si pensava negli anni ottanta/novanta non esistono categorie a rischio, ma solo comportamenti a rischio.
Per evitare comportamenti a rischio è necessario prima di tutto essere informati e, a propria volta, informare e sensibilizzare gli altri al problema.

Intanto cerchiamo di conoscere le vie di trasmissione che sono:

  • rapporti sessuali
  • contatti con sangue ed emoderivati infetti (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti scambi di siringhe, trasfusioni, trapianti)
  • trasmissione verticale madre/figlio.

È facilissimo evitare scambi di siringhe e utilizzo di oggetti (lamette, rasoi, ecc.) venuti in contatto con sangue umano.
È praticamente nulla la possibilità di essere contagiati a causa di trapianti di organi o inseminazioni artificiali da infetto, come pure a causa di trasfusioni con sangue ed emoderivati infetti.
Oggi la causa maggiore della trasmissione sono i rapporti sessuali non protetti.

Ci proteggiamo dalla contaminazione per via sessuale con:

  1. l’astinenza
  2. la fedeltà reciproca col proprio partner (dopo aver fatto il test!)
  3. il preservativo.


A voi la scelta.

Solo in ambito sanitario, se non si sono adottate le adeguate precauzioni o se, accidentalmente, ci si punge con un ago o ci si ferisce con qualcosa di tagliente che potrebbe essere stato contaminato, è necessario fare subito il test.
Le evidenze scientifiche dicono che le prospettive di vita per chi entra subito in terapia, soprattutto in età giovanile, sono simili a quelle di coloro che non hanno contratto il virus.
Il test, effettuato in soggetti con comportamenti a rischio, non consente di prevenire la malattia nel caso si sia stati contagiati, ma consente di conoscere immediatamente lo stato di eventuale infettività in modo da iniziare subito la terapia e di evitare di contagiare altre persone.

Nel caso di contatto con oggetti o superfici, il virus può essere distrutto con:

  • varechina pura o alcool
  • calore oltre i 60°C per 30 minuti
  • esposizione all’aria per 20 – 30 minuti
  • raggi ultravioletti del sole.

PEP E PREP

La Prep e la Pep sono profilassi farmacologiche che richiedono il controllo medico dell’infettivologo e consentono, in casi particolari di esposizione al rischio, di prevenire l’infezione.

Pep (Post Exposure Prophilaxis)

Si utilizza dopo un evento ad alto rischio di infezione, quali l’esposizione a sangue infetto (scambio di siringa, incidenti professionali) o rapporti sessuali con persone HIV positive o ad alto rischio di infezione, inclusi i casi di violenza sessuale.

Va iniziata il più precocemente possibile entro 1-4 ore dall’esposizione al rischio e comunque non oltre le 48 ore. Si assume per 28 giorni.

Prep (Pre Exposure Prophilaxis)

Si utilizza prima dell’esposizione al contagio. È indicata per persone ad alto rischio di contrarre l’infezione da HIV essenzialmente per via sessuale.

Utile, in particolare, se associata ad altre strategie di prevenzione, come il preservativo.

Si inizia almeno 24 ore prima dell’esposizione al rischio e si prosegue per le 48 ore successive.